VIENNA INSOLITA

Viaggio alla scoperta di una VIENNA INSOLITA dalla Secessione viennese alla Vienna Verde impostata sull’ecologia e la sostenibilità con opere architettoniche d’avanguardia, nasce da un progetto con il docente Ferdinando Bertani, architetto Urbanista, preceduta da 4 conferenze con dovizia di elementi per affrontare preparati la visita nella capitale austriaca e i suoi dintorni.

Il viaggio inizia in una giornata di aprile fredda e uggiosa da essere scambiata per invernale, anche la neve al confine crea l’atmosfera e il nostro autista ci sta dirigendo verso la scoperta di una Vienna insolita.

Prima tappa al parco espositivo “Blaue Lagune” di Vienna, vetrina per l’edilizia sostenibile. Veniamo accolti da Erich Benischek, fondatore, proprietario e amministratore delegato della Laguna Blu, ideatore del progetto del nuovo centro di costruzione con i suoi cinque edifici che diventerà esso stesso una vetrina per la costruzione del futuro; in una sala convegni ci illustra come la progettazione e la costruzione sono eseguite nel perfetto rispetto dei criteri di sostenibilità e della migliore riusabilità nel quadro di un’economia circolare ottimale. Il progetto ha già ottenuto il pre-certificato ÖGNI/DGNB nel più alto livello di platino, che tiene conto di una visione olistica di tutti gli aspetti sostenibili (come economia, ecologia, comfort dell’utente o qualità tecnica). Le fasi principali della costruzione sono documentate in una serie di film, le foto completano la cronaca per poi lasciare la sala conferenze e condurci alla guida attraverso il guscio del centro di costruzione a spiegare gli aspetti essenziali per la massima flessibilità degli edifici e dei servizi di costruzione.La prima tappa è stata di ispirazione ad un nuovo stile e punto di vista nella realizzazione di una casa, per nulla tradizionale, nella zona visitatori si è potuto vedere come ognuno può arredare la propria stanza campione con un’ampia varietà di materiali, i campioni originali possono essere visti e “afferrati” e le singole idee di campionamento sono immediatamente visibili sul monitor. In questo modo, le parti interessate possono familiarizzare con il processo di campionamento e “giocare” con ottiche e materiali diversi. Siamo risaliti sul pullman, alla volta del nostro albergo e malgrado il tempo non decidesse ancora di volgere al bello, ognuno lasciava a Blaue Lagune il proprio sogno di casa!Il secondo giorno, dopo una sana e robusta colazione viennese, ci attendeva l’incontro con la guida, Lorenzo Menato nato a Vicenza ma, collaboratore nello studio einszueins architekturma di Vienna e architectural tours della città, parte di un gruppo di architetti ed esperti di architettura viennesi con l’obiettivo di presentare e trasmettere un’architettura di alta qualità ad un livello corrispondentemente alto, in grado di soddisfare le diverse sfide e i diversi desideri dei visitatori, per noi, alla scoperta di una Vienna insolita si dimostrerà una guida meravigliosa. Partenza alla scoperta del complesso edilizio noto con il nome di Hundertwasserhaus reca la firma di Friedensreich Hundertwasser, artista-architetto scomparso nel 2000 e considerato uno dei più originali interpreti dell’astrattismo mitteleuropeo. Volle celebrare l’armonia tra uomo e natura attraverso il perfetto connubio tra elementi vegetali ed architettonici, proponendo soluzioni ecologiche innovative. Il felice risultato delle sue ricerche è infatti chiaramente ravvisabile in queste case, ben 52 appartamenti diversi gli uni dagli altri, con facciate caratterizzate da tinte vivaci, linee sinuose e alberi che spuntano dalle finestre o che crescono sui tetti. Hundertwasser voleva trasmettere gioia di vivere, spensieratezza e libertà, regalare un sogno a coloro che non potevano permettersi una casa perché, come egli stesso ebbe a dire, “se uno sogna da solo è solo un sogno. Se molti sognano insieme è l’inizio di una nuova realtà”.Lasciamo il Terzo distretto della città per recarci a simmering, un distretto viennese di carattere prettamente industriale dovuto alle sue antiche fabbriche e stabilimenti, è stato oggetto, a partire dalla fine degli anni Novanta, di un esperimento architettonico. Quattro gasometri aventi 102 anni l’uno, infatti, sono stati trasformati da quattro equipe di architetti celebri in un quartiere praticamente nuovo, oltre a 615 appartamenti moderni e ad una sala per manifestazioni con una capienza di 4.200 persone, è stata ricavata al piano terra dei gasometri una shopping mall con circa 70 negozi distribuiti su 22.000 metri quadrati di superficie. Per comprendere le dimensioni davvero gigantesche di questo progetto basti pensare che ciascuno di questi quattro gasometri, alti 75 metri, potrebbe ospitare comodamente la Ruota Panoramica.In anticipo con il nostro programma, prima di trasferirci fuori Vienna e dopo una sosta ristoratrice, Lorenzo, a sorpresa, ha pensato di farci visitare il nuovo Campus universitario della facoltà di Economia, progettato da Architetti di fama internazionale dove a spiccare è soprattutto lo strabiliante complesso della Biblioteca disegnato da Zaha Hadid, dal tetto a sbalzo con la facciata della finestra rivolta verso il Prater, il “Monitor”, può essere visto da lontano. All’interno, i visitatori sono accolti da un imponente atrio di quattro piani. Questa sala, il “Forum”, può essere vista come un’estensione o un riflesso della piazza di fronte alla Biblioteca e al Centro di apprendimento. Nella parte posteriore della sala, l’edificio si divide nelle due componenti, con stretti “canyon” in mezzo. I ponti collegano i due componenti tra loro. Rampe e scale salgono a spirale dall’area di ingresso attraverso il centro della biblioteca. Questo si estende a forma di imbuto sui sei piani dell’edificio e infine occupa tutti gli ultimi due piani – vista mozzafiato sul Prater incluso. Intorno ad esso si raggruppano tutti gli altri edifici. L’architettura avveniristica si impone immediatamente allo sguardo. All’interno l’organizzazione degli spazi è improntata comunque alla funzionalità, come si addice ad un campus universitario l’intero complesso è stato realizzato secondo i principi della “Green Building”, con involucri esterni e impianti progettati in maniera da essere il più possibile efficienti e sostenibili. Il campus universitario riporta alla memoria i tempi da studente ma, a pensarci bene anche questo gruppo di visitatori è parte di una Università sarà della Terza Età ma vi assicuro che lo spirito è tutt’altro che nostalgico. E’ giunto il tempo di raggiungere la Seestadt, la social-city ad impatto zero; un quartiere alla periferia della capitale che nel tempo diventerà una cittadina di 20 mila abitanti e che si chiama Aspern Seestadt, Vienna sta scrivendo una nuova pagina di architettura illuminata. Affacciato su un lago d’acqua trasparente in cui d’estate si fa il bagno, si va a vela e in cui si specchiano gli 84 metri della nuova torre HoHo (da Holz-Hochhaus, grattacielo di legno) – uno degli edifici in legno più alti del mondo –, l’edificio ha una struttura ibrida – cemento armato e legno – caratterizzata da un alto livello di prefabbricazione, che consente un notevole risparmio di risorse energetiche e abbattimento della CO2, rispetto ad una costruzione tradizionale. HoHo può contare su una vasta gamma di funzioni distribuite su 24 piani: centro benessere, hotel, uffici, un residence e appartamenti. Aspern Seestadt è distante 25 minuti in metropolitana dal famoso Ring della capitale viennese e 30 da Bratislava, questo quartiere è il manifesto progressista di una popolazione austriaca che negli ultimi 20 anni è passata da otto a quasi nove milioni, crescendo più di ogni altro Paese dell’Unione e si tocca con mano l’approccio viennese al concetto di Smart City: che ha portata tecnologica, ovviamente, ma soprattutto sociale.Sulla strada del ritorno al nostro albergo ci siamo imbattuti nello Spittelau, il termovalorizzatore viennese conosciuto per essere diventato una specie di monumento della città: importante per il suo aspetto e per la sua funzione ma soprattutto per il quartiere e la stazione omonima dei mezzi pubblici che vi è sorto intorno, alimentati dall’energia derivante dai rifiuti che dall’impianto si distribuisce verso diverse zone cittadine. E nella KARL-MARX-HOF la casa popolare più lunga al mondo, giunta integra fino ad oggi, simbolo del progresso della prima repubblica austriaca, L’edificio è talmente lungo che non bastano quattro fermate di tram per collegarne l’inizio e la fine. Prima di giungere la destinazione scorgiamo il Millennium Tower che spicca per la sua bellezza e la sua eleganza: è a forma di due cilindri intrecciati tra di loro la cui superficie esterna, completamente vetrata, brilla nella luce del sole e rispecchia il cielo e le nuvole. Termina il nostro secondo giorno.

Il terzo giorno ad attenderci nell’atrio dell’albergo Ulrike Wiesmüller nostra speciale guida, viennese, oggi ci accompagnerà alla scoperta per alcuni, ma alla riscoperta per i più della Vienna della Secessione, in particolare del museo della Secessione, un edificio espositivo moderno in stile Liberty, che oggi è uno dei monumenti più rappresentativi di Vienna. La cupola rivestita di foglie d’oro (chiamata dai viennesi “il cavolo d’oro”) è il simbolo della Secessione e si staglia contro il cielo ben visibile in lontananza. ra i membri della Secessione vi erano Gustav Klimt (1862-1918), Kolo Moser (1868-1918), Josef Hoffmann (1870-1956) e Joseph Maria Olbrich (1867-1908). Olbrich, il progettista della Secessione, era un collaboratore del famoso architetto e urbanista viennese Otto Wagner. Al piano interrato della Secessione si può visitare il “Fregio di Beethoven” di Gustav Klimt. L’opera, lunga 34 metri, è una grandiosa interpretazione pittorica della Nona Sinfonia di Beethoven. Fu eseguita dal pittore d’eccezione Klimt per una mostra nel 1902. Le prime reazioni difronte a questa opera d’arte non furono accolte benevolmente da una parte del pubblico, rimasta scandalizzata dalla nudità dei personaggi e dall’aspetto ripugnante di alcuni di essi. Ai piani superiori, su una superficie espositiva di 1.000 m² vengono presentate ogni anno circa 20 mostre temporanee di artisti contemporanei. Il portone d’ingresso della Secessione è sovrastato da una scritta che rappresenta il motto dell’associazione artistica: Al tempo la sua arte. All’arte la sua libertà. Lungo il percorso che porta presso il quartiere museo della città , ci siamo soffermati con lo sguardo rivolto a palazzi, statue, giardini, che hanno conservato il fascino della Vienna Imperiale per tuffarci giunti al Mumok, il museo d’arte moderna, uno dei più grandi musei dell’Europa centrale nell’arte dal modernismo. La sorprendente struttura cuboide grigio scuro rivestita in pietra basaltica al centro del MuseumsQuartier’s Wien ospita un’insolita collezione con importanti opere dal modernismo classico, alla pop art, Fluxus e all’azionismo viennese fino all’arte cinematografica e multimediale dei giorni nostri. Da Pablo Picasso a Andy Warhol e Franz West, la collezione e le mostre speciali rappresentano una miscela di tradizione e sperimentazione, passato e presente. All’interno dello stesso quartiere c’è il Leopold Museum un’autentica camera del tesoro dello stile Liberty viennese, della Wiener Werkstätte e dell’Espressionismo. Il museo più visitato del MuseumsQuartier, la piazza culturale più alla moda della città, ospita la collezione di Egon Schiele più grande e più importante del mondo oltre a capolavori del fondatore della Secessione Gustav Klimt. Si possono ammirare anche straordinari prodotti realizzati dalla Wiener Werkstätte su disegno di Josef Hoffmann, Koloman Moser e altri. Il cubo inondato di luce in calcare conchigliare bianco, con una superficie di 5.400 m² distribuita su quattro livelli, presenta un’esposizione permanente dei pezzi migliori della collezione ma anche mostre temporanee altamente selezionate. Siamo giunti al calar della sera e dalla terrazza del Leopold Museum si beneficia di un panorama sulla città dei tempi asburgici, dirimpetto all Hofburg i due musei di Storia Naturale e Museo di Storia dell’Arte uno difronte all’altro e nel quadrato Maria Theresa. Vista ai musei dalla visita ai musei, dove si può trovare molto di più di ciò che si pensa, diventa quasi impossibile uscire da un museo senza aver ottenuto alcuna suggestione o arricchimento personale durante la visita.

Si ritorna all’albergo, ci si scambiano impressioni, si commentano le giornate, si dà uno sguardo al meteo, la visita a Vienna si conclude domani in mattinata, ognuno sarà libero di recarsi dove meglio crede una volta arrivati vicino al primo distretto, prima della partenza fissata per le ore 14.00. Ciascuno di noi ha qualcosa da narrare, un particolare che questo racconto non ha colto, se passate a trovarci o incontrate qualcuno dei partecipanti, non lesinate, chiedete, la VIENNA INSOLITA si scopre anche dalle impressioni di ognuno.

Potrebbero interessarti anche...